La storia dell’automobile (Prima parte)
- Silviya Angelova
- 11 mag 2023
- Tempo di lettura: 4 min

Sebbene non ci sia una data esatta riguardo la fabbricazione della prima auto, la storia dell’automobile potrebbe iniziare verso la metà del XVIII secolo. Prima di concepire una forma di veicolo privato a motore, i trasporti pubblici su strada erano garantiti da carrozze trainate da cavalli nelle città oppure da buoi nelle campagne. Con il tempo e il progresso tecnologico, molti ingegneri ed inventori idearono dei progetti sempre più evoluti, con l’intento di creare dei mezzi di trasporto pratici e facilmente guidabili da ogni singola persona.
L’automobile, in tutti i suoi anni di sviluppo, è stata oggetto di nuove progettazioni e modifiche tecniche più complesse, fino alle realizzazioni di rilievo dei tempi moderni, con veicoli non solo performanti ma soprattutto caratterizzati da una linea estetica eccezionale.
1769: “La macchina azionata a fuoco”
Il concetto di “automobile” è nato verso la fine del Settecento, poiché già durante la fine del Rinascimento, almeno cinquecento anni prima dalla realizzazione del primo prototipo ufficiale, molti inventori idearono progetti con protagonisti carri autonomi molto somiglianti ai veicoli moderni, senza però trovare una concretizzazione pratica.
Quindi, solo nel 1769 l’inventore Joseph Nicolas Cugnot ideò il “Carro di Cugnot”, denominato anche la prima “macchina azionata a fuoco”; questo primo prototipo automobilistico è stato chiamato in questo modo per la presenza di un motore a vapore a due cilindri, il quale era in grado di raggiungere circa 10 km/h per quasi quindici minuti. Questa caratteristica della motrice si può definire il primo tentativo di “motorizzare” il veicolo, però senza ancora una struttura meccanica completa (con sterzo, freno e volante), tanto da far sbattere lo stesso mezzo proprio contro un muro dopo l’avviamento. Solo nel 1771 sono stati aggiunti al prototipo del 1769 elementi come il freno e la sterzata. Una copia del primo modello della storia dell’automobile si può trovare al Museo dell’Automobile di Torino.
1876: il prototipo di Nikolaus August Otto
Dopo praticamente cento anni dalla progettazione del primo modello di auto, nel 1876 il tedesco Nikolaus August Otto sviluppò una motrice più avanzata, ovvero il primo motore a scoppio a quattro tempi. Questo tipo di propulsore è stato un progresso fondamentale per la storia dell’automobile, poiché è stato chiamato appunto “a scoppio” per l’avviamento del mezzo grazie al contatto tra le scintille delle candele e il carburante utilizzato (la benzina).
1886: i modelli auto di Karl Benz e Gottlieb Daimler
Verso la fine dell’Ottocento, soprattutto dal 1886, sono stati progettati dei modelli più avanzati soprattutto per quanto riguarda la motorizzazione; infatti, l’inventore Karl Benz ideò il primo motore a combustione interna a due tempi e il suo conterraneo Gottlieb Daimler progettò un altro prototipo simile, ma distinto da quello di Karl Benz. L’auto ideata da Benz si può definire la “prima vera macchina” a tutto tondo per la storia dell’automobile, poiché era caratterizzata da un motore più performante e veloce rispetto ai modelli precedenti, tanto da chiamare il veicolo “Velociped”. Inoltre, l’automobile di Karl Benz assomigliava molto ad un triciclo moderno, più comodo e pratico, il quale era in grado di andare ad una buona velocità per circa dieci chilometri di strada, una vera e propria conquista tecnologica per quel periodo.
1892: il primo motore diesel di Rudolf Diesel
Dopo l’invenzione di Benz e Daimler, venne fondata dagli stessi inventori l’azienda “Mercedes Benz”, circa quaranta anni dopo il primo progetto. Successivamente alle fondazioni delle prime industrie per le automobili, Rudolf Diesel ideò un altro modello automobilistico che anticipava la creazione della prima motorizzazione diesel, un progresso fondamentale per la storia dell’automobile.
1894: il genio di Enrico Bernardi
Anche un italiano, ossia Enrico Bernardi, divenne presto verso la fine dell’Ottocento una figura imprenditoriale importante per la storia dell’automobile; infatti, l’inventore progettò il primo motore ufficiale a benzina e fondò insieme alla sua equipe la prima società produttiva di auto in Italia “Miari &Giusti”.
1898: le gare sportive e la prima auto elettrica
Verso la fine degli anni 1898 e 1899, le automobili continuarono a svilupparsi con motori sempre più veloci e performanti; perciò, cominciò a fissarsi una mentalità più competitiva per quanto riguarda le auto, tanto da organizzare le prime competizioni automobilistiche, come il celebre circuito Parigi- Rouen. Sempre nel 1898, inoltre, venne realizzata la prima auto elettrica, la quale superava i 100 km/h, ma in Italia la prima automobile mossa a elettricità risalita al 1891 per opera del Conte Giuseppe Carli. Solo dopo il primo conflitto mondiale i veicoli a benzina divennero più utilizzati, con anche una importante aggiunta tecnica sempre a partire dal 1899, ovvero la frizione.
1926 e 1939: il progresso e sviluppo delle automobili nel XX secolo
Dai primi anni del Novecento, soprattutto dalla metà degli anni Venti, i veicoli divennero sempre più efficaci e sicuri, grazie all’aggiunta dello sterzo nel 1926 e più tardi le frecce di indicazione, diminuendo radicalmente gli incidenti su strada. Nel 1939, infine, venne progettata la prima automobile con il primo sistema di climatizzazione, quindi un mezzo dotato di aria condizionata. Dopo le due guerre mondiali le automobili continuarono ad essere fabbricate sempre in maggior numero per un pubblico sempre più vasto, con progetti più complessi e non solo efficaci dal punto di vista del motore, ma anche inserendo il concetto di “design automobilistico”.